Passano ore e ore al cellulare, ma ammettono di usarlo mentre sono alla guida il 40% dei ragazzi delle superiori al volante di un’auto, la metà di quelli che vanno in bicicletta e il 10% di chi è addirittura in motorino. Anche per scattarsi i selfie, “perché va di moda”. Sei ragazzi su dieci trafficano con il cellulare mentre attraversano la strada, e per educarli serve metterli davanti a chi sulla strada si è fatto male davvero. Paura? Più degli incidenti, poco delle multe.
Sono i risultati di una ricerca commissionata dalla Regione Lombardia e realizzata da Eupolis su un campione di 2.653 studenti delle classi 4° e 5° degli istituti secondari superiori dell’area della città metropolitana di Milano nello scorso mese di ottobre. Dati preoccupanti quelli dell’indagine ‘Conoscenza dei rischi da uso improprio in strada di cellulari, smartphone e loro applicazioni’, presentati nel corso di un incontro per la Giornata della sicurezza e fraternità stradale all’auditorium Gaber di Palazzo Pirelli a Milano. “Nel 2016 in Lombardia – ha sottolineato l’assessora regionale alla Sicurezza, Simona Bordonali – si sono verificati 32.785 incidenti che hanno portato a 45.435 feriti e 434 morti. Una vera e propria piaga sociale”.
Tra i dati che emergono dall’indagine, nel dettaglio, risulta che il 65% circa degli intervistati ha dichiarato di passare al cellulare dalle 2 alle 8 ore al giorno; il 34% circa dalle 2 alla 4 ore, il 31% dalle 4 alle 8 ore. Dichiara quindi di usare lo smartphone mentre guida il 40% di conducenti di auto, quasi il 50 per cento di chi va in bicicletta (anche se di questi però più del 30% afferma di farlo raramente) e oltre il 10% di chi guida il motorino. Tra coloro che dichiarano di usare lo smartphone, il 43% dice di rispondere, il 17% di chiamare, il 13% di leggere messaggi, il 7% di scriverli e inviarli, il 20% di usarlo indistintamente per tutte le sue funzioni.
Oltre il 60% dei ragazzi intervistati attraversa la strada usando un cellulare (anche se oltre il 40% ammette di farlo raramente). Il 58% circa dei giovani intervistati ritiene però che sia pericoloso parlare al cellulare anche quando si attraversa a piedi una strada e, di questi, circa il 66% ritiene che l’azione sia ugualmente pericolosa di quando la si compie alla guida di un auto. Oltre il 95% circa ritiene pericoloso parlare al cellulare mentre guida un “motorino” e di questi circa il 90% lo ritiene ugualmente pericoloso che farlo mentre si guida un auto. Appare buona percezione del rischio anche rispetto all’utilizzo delle apparecchiature in questione durante la guida di biciclette (oltre il 70% ritiene pericoloso parlare al cellulare mentre si guida una bicicletta e di questi quasi il 75% lo ritiene ugualmente pericoloso che farlo mentre si guida). Stessa linea anche rispetto all’invio e lettura dei messaggi alla guida dei diversi veicoli: l’84% circa ritiene sia pericoloso farlo in senso assoluto, il 14% circa crede lo sia, anche se non quanto si dice, e solo il 2 % ritiene non sia pericoloso farlo.
Testata anche l’opinione dei ragazzi rispetto a due “assurde e pericolosissime azioni di cui purtroppo si sente parlare da qualche tempo”, sottolineano dalla Regione: ovvero farsi i selfie e postare sui social network mentre si guida un veicolo (non solo un auto) o mentre si va a piedi. Almeno nel caso della conduzione di auto e motorini, la percezione del pericolo appare chiara: oltre il 72 % risponde infatti che farlo è molto pericoloso e oltre il 21% che è da incoscienti, solo il 7% dice che è di moda. La percezione del pericolo si attenua però, quando gli si chiede se è pericoloso farlo anche mentre si guida una bici (la percentuale di chi lo ritiene un comportamento alla moda sale infatti al 15%) o mentre si va a piedi (60% circa risponde che è di moda).
Relativamente alle azioni utili per la prevenzione della sicurezza stradale, sono due i gruppi di risposte. Dal primo scaturisce l’importanza che i giovani attribuiscono in generale alle attività informative e formative per la promozione della sicurezza stradale (circa 7 ragazzi su 10 le ritengono “abbastanza e molto utili”), soprattutto quelle che hanno come testimonial ragazzi vittime di incidenti stradali (83%). Dal secondo gruppo, emerge addirittura una particolare importanza da loro attribuita a controlli, sanzioni, decurtazioni dei punti. Oltre l’80 per cento dei ragazzi pensa che siano abbastanza e molto utili per la prevenzione alla sicurezza stradale i controlli e le sanzioni e oltre il 75% dei ragazzi, che lo sia altrettanto la decurtazione dei punti. Va detto però che per farli smettere di usare lo smartphone in auto alla guida ritengono sia più impattante la paura degli incidenti (83,%) rispetto a quella di incorrere in sanzioni (9,5%).
Fonte: milano.repubblica.it