La sicurezza stradale si raggiunge lavorando su più fronti. Lo European Research Group on Automotive Medicine ha rivelato che secondo un studio effettuato il 22% degli incidenti stradali sono causati dai colpi di sonno. Sulla stessa linea d’onda la National Highway Traffic Safety Administration, l’ente per la sicurezza delle strade statunitensi, che ha quantificato gli incidenti mortali causati da sonnolenza alla guida come il 4% del totale. Per prevenire tali sinistri  le case automobilistiche chiedono aiuto alla tecnologia sia come prevenzione passiva che come prevenzione attiva. Ad esempio Volvo durante le ultime sperimentazioni ha utilizzato Virtex, un simulatore virtuale munito di telecamera ad alta risoluzione capace di registrare il numero di chiusure delle palpebre e confrontarlo in tempo reale con il livello solitamente espresso da quel particolare conducente. Se dovessero emergere diversità si attiva un suono. Un sistema molto simile viene utilizzato dalla Toyota e dalla Subaru con il sistema Eye Sight. Volkswagen prova a compiere un passo ulteriore con un rilevamento più globale della stanchezza influenzata dalla sensorialità. Dopo i 65 km/h il sistema analizza lo stile e le risposte neuromuscolari ai condizionamenti di guida. Se il sistema rileva significative difformità si attiva un alert che invita il conducente a fermarsi. Più complesso il progetto Mercedes che combina diversi elementi tra cui una telecamera ad infrarossi e la valutazione dell’attività celebrale tramite encefalogramma nonchè la misurazione dell’angolo di sterzata. In attesa della diffusione di dispositivi tecnologici così avanzati il suggerimento è sempre lo stesso: in caso di eccessiva stanchezza o di sonnolenza accostare per evitare spiacevoli conseguenze.