7.948.459 milioni di euro. A tanto ammonta il totale delle sanzioni comminate dall’Ivass, Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, alle imprese assicurative per il comparto Rc Auto durante l’anno 2016. I dati riportano 1.680 violazioni in materia Rc Auto e ben il 72,7% di queste sono state compiute da 10 imprese assicuratrici, ossia 1.221 del totale. In media, ogni sanzione, ha un costo pari a 4.731 euro.

Tali sanzioni vanno esaminate anche alla luce dei dati sui reclami. Nel primo semestre 2016 le imprese di assicurazione italiane ed estere operanti in Italia hanno ricevuto complessivamente dai consumatori italiani 64.355 reclami, di cui 29.104 provenienti dal ramo Rc Auto. Si tratta del segmento che genera il maggior numero di reclami, ben il 46,8% del totale. Puntando la lente di ingrandimento vediamo che i principali motivi di reclamo riguardano i tempi di definizione dei sinistri, il servizio di liquidazione reso e le controversie sull’attribuzione della responsabilità e sulla valutazione/quantificazione dei danni.

Che il settore dell’Rc Auto sia fonte di continui reclami da parte dei consumatori che nel 40% dei casi li vedono accolti o transatti, lo sa bene anche l’Ivass, che nel dicembre scorso ha inviato una circolare alle Compagnie assicuratrici proprio a fronte delle numerose proteste dovute ai dinieghi di risarcimento ricevute dagli assicurati, che lamentano la carenza di un’adeguata motivazione. L’Istituto di vigilanza sottolinea come sia lo stesso Codice delle Assicurazioni, all’art. 148, che richiede alle imprese di assicurazione di comunicare al danneggiato “specificatamente i motivi per i quali non ritiene di fare offerta”. Un’impasse che a volte viene superata dalle stesse compagnie ancor prima della segnalazione del consumatore ma che contribuisce comunque ad un allungamento dei tempi di liquidazione del danno.